MIA, la nuova fiera della fotografia, piace molto ma vende poco
Si è conclusa domenica 15 maggio la prima fiera fotografica italiana nel sempre più prolifico Superstudiopiù (www.miafair.it) con un enorme successo di pubblico. Sono stati 15mila gli appassionati che l’hanno visitata, di cui molti fotografi e tecnici di laboratori fotografici per un valore assicurato di 4 milioni di euro (non comprendente le gallerie con opere molto care, assicurate separatamente). La fiera con 230 espositori, annunciata come un appuntamento necessario per riunire il collezionismo di fotografia in Italia e promossa da Fabio Castelli (www.fabiocastelli.it), ex direttore della galleria Fotografia Italiana, collezionista ed esperto di fotografia, è stata accolta con slancio dai galleristi .
Secondo molti, infatti, in Italia mancava un appuntamento fieristico interamente dedicato alla fotografia che formasse un nuovo collezionismo mirato e informato (come per esempio, quello americano che si ritrova alla fiera Aipad-The Association of International Photography Art Dealers, www.aipad.com – dal 1979). Gran parte delle opere esposte aveva prezzi abbordabili, intorno ai 5mila euro. Alcuni galleristi hanno scelto di prendere più di uno stand, visto che la regola era di presentare un solo artista per stand, arrivando così a portare varie mostre monografiche. Così Camera21 di Roma, presentava per esempio, stampe ai sali d’argento di Eva Tomei (www.evatomei.blogspot.com, dai 700 ai 1200 euro a seconda del formato, in tiratura di 3), e nello stand accanto il duo di fotografi Diamonds Land (www.diamondsland.org/) che mette sottosopra i guru del mondo dell’arte con un collage tridimensionale a 5.550 euro e stampe digitali.
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