Malapreta, i carusi da pirrera

-Malapreta, i carusi da pirrera- è un progetto a più voci che parte da qui. E una messa in scena per voci recitanti, suoni e immagini – della durata di tre quarti d ora – che vuole raccontare la drammatica attualità dello sfruttamento del lavoro minorile, traendo ispirazione da un fatto oscuro e ancora poco noto del secolo scorso: la storia dei carusi (bambini di 6-8 anni) siciliani imprigionati e costretti a lavorare in condizioni inumane nelle buie miniere (pirriere) di zolfo dell Italia post unitaria fino agli anni Cinquanta, a costo della negazione della loro infanzia e anche, molte volte, della loro vita. Una tragedia che non ha tempo e non ha storia. 

La trama di -Malapreta, i carusi da pirrera- è costruita tessendo ed intrecciando i fili di alcuni testi e novelle di riferimento della letteratura del Novecento, come -Rosso Malpelo- (1880) di Giovanni Verga, -Ciàula scopre la luna- (1907) di Luigi Pirandello, ma anche -La zolfara- pubblicata nel libro -La corda pazza- (1970) di Leonardo Sciascia. 

L ambientazione scenica, in uno stile minimale, tenta di ricreare questa sorta di discesa all inferno dei piccoli carusi siciliani, vittime senza nome di un lavoro da morire, che ancora oggi, in altre parti del mondo, continua a seminare violenze e sevizie.