Lavorare negli Emirati Arabi
Gli Emirati Arabi sono meta sempre più ambita da chi cerca lavoro ben pagato in un paese in forte crescita. Se si è fortunati, la procedura dell’ottenimento di visti o permessi per lavorare negli Emirati viene risolta dalle aziende che offrono il lavoro, in alternativa è meglio seguire alcune buone prassi.
Il Paese non si presta ad una ricerca di lavoro in loco per questo è consigliabile non partire prima di avere trovato un datore di lavoro che sponsorizzi il trasferimento dall’Italia e l’inserimento nella società emiratina.
Per entrare nel paese è indispensabile avere un passaporto la cui validità residua sia di almeno sei mesi, se il viaggio è dovuto a motivi di lavoro, e di tre mesi se il viaggio è fatto per motivi turistici, oltre a sei foto formato tessera. Se si è sposati spesso viene richiesto il certificato di matrimonio. Se il motivo del viaggio è il lavoro può essere necessario avere una copia del contratto di lavoro.
E’ meglio essere sempre informati in materia di permessi e visti, quindi è sempre bene consultare l’Ambasciata degli Emirati Arabi per avere le notizie più aggiornate in materia.
I cittadini italiani che si recano per turismo o per affari negli Emirati Arabi possono ottenere il visto direttamente in frontiera o in aeroporto.
I tipi di visti e permessi che vengono richiesti sono:
– Visto d’ingresso: il Visit Visa, apposto in aeroporto, permette ai cittadini italiani di soggiornare negli Emirati Arabi per 30 giorni ed è eventualmente rinnovabile di altri 30 giorni con il pagamento di una tassa di AED 600 presso le Autorità locali di immigrazione.
– Visto di transito: richiesto solitamente da un garante, ha validità di pochi giorni e viene rilasciato a chi effettua un viaggio di lavoro di breve durata.
– Visto di lavoro: tra i permessi più importanti vi è la Labour Card congiunta al visto di residenza; si tratta di un documento di cui deve essere obbligatoriamente in possesso ogni lavoratore straniero e che viene rilasciato dopo alcuni esami medici.
Il visto di lavoro
I criteri necessari per ottenere questo permesso sono i seguenti:
– avere un’età che va dai 18 ai 60 anni
– avere qualifiche professionali o accademiche necessarie nel Paese
– avere un passaporto la cui validità residua sia di almeno sei mesi
– avere il visto di residenza
Sia per il visto di residenza (permesso di soggiorno) che per la Labour card, sono richiesti i seguenti documenti:
– fotografia del lavoratore
– fotocopia della licenza commerciale dell’azienda
– fotocopia del passaporto più visto di ingresso
– certificato sanitario valido
– tre copie del contratto di lavoro con firme del lavoratore e del datore di lavoro
– certificati universitari per professionisti (per esempio: consulente, dottore, ingegnere, avvocato, infermiere…)
Se tutto è in regola, nel giro di 10 giorni vengono rilasciati i permessi richiesti.
La Labour Card viene emessa per tre anni ed è rinnovabile per un periodo simile se in accordo con quanto deciso sia dal lavoratore che dal datore di lavoro. In questo caso la card va rinnovata entro 50 giorni dalla data di scadenza.
La Labour Card diviene quindi una sorta di documento di identità da portare sempre con sé anche perché il passaporto di solito viene trattenuto dal datore di lavoro. I permessi di residenza valgono per tre anni e hanno alcune limitazioni tra cui il non avere un’età maggiore di 50 anni e non lasciare il Paese durante i primi sei mesi di permanenza.
Maggiori info al sito dell’ambasciata italiana negli Emirati Uniti a Roma.
Ente: Ambasciata degli Emirati Arabi Uniti a Roma
Recapiti: Ambasciata degli Emirati Arabi Uniti a Roma – Via della Camilluccia 551 – 00135 Roma – Tel. 06 36306100 – Email uaeroma@tin.it
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